martedì 24 luglio 2012

7x7 Il Fiano e il terroir con Vincenzo Mercurio

Enopanetteria “I Sapori della Tradizione”, Melito di Napoli – 30 Maggio 2012


Il Fiano è un antichissimo vitigno a bacca bianca, ritenuto originario della zona di Lapio, nelle colline a est di Avellino; circa le origini del suo nome, secondo alcuni deriva dalle uve “apianae”, gradite alle api per via della dolcezza degli acini, secondo altri dalla presunta importazione del vitigno in Campania da parte di coloni provenienti dal Peloponneso, l’antica Apia.

In questa serata organizzata dall’AIS Napoli abbiamo esplorato, in compagnia dell’enologo campano Vincenzo Mercurio, le zone di coltivazione di questo vitigno; l’evento si è svolto attraverso una degustazione di sette vini di sette differenti zone ed ha visto come prima tappa il caldo Cilento, dal terreno formato da arenarie compattate e nel cui vino è estremizzata la parte non fruttata (fieno, macchia mediterranea); ci siamo poi spostati nel Sannio, dove una maggiore disponibilità idrica e un terreno costituito da roccia calcarea, sabbia e argilla, danno al vino spiccati aromi fruttati (frutta esotica, banana) e una maggiore morbidezza al gusto; non poteva certo mancare l’Irpinia, zona d’elezione del Fiano, dove, su terreni caratterizzati a Lapio da sabbie scure di origine vulcanica e a Candida dalla presenza di strisciate di ceneri vulcaniche a vari livelli di profondità, i vini assumono connotazioni più eleganti e una maggiore complessità aromatica, che nel vino di Montefredane (il comune più freddo) è orientata su toni più erbacei. Ultima zona del nostro percorso è stata quella in provincia di Taranto, caratterizzata da terreni calcareo-sabbiosi e da una discreta disponibilità idrica, nel cui vino è, però, da segnalare una presenza, seppur modesta, di Chardonnay, il cui ruolo nell’espressione aromatica e gusto-olfattiva del vino è stato oggetto di discussione.

Da questo excursus è emersa l’importanza del terroir nel determinare il profilo e il carattere di un vino; l’esempio del Fiano ha permesso, infatti, di trarne conclusioni più generali, che provo così a riassumere: Stesso vitigno + Stesso enologo + Diversi terroir = Vini differenti.
Volendo con ciò evidenziare sia l’effetto plasmante che può avere un terroir sul vino, sia la capacità di un vino di interpretare e regalare a chi degusta ciò che ha da esprimere un territorio.

I vini degustati durante la serata:

Cilento DOC Vignolella 2011 – Cantine Barone
Fiano 100%

Sannio DOC Fiano 2011 – Fattoria La Rivolta
Fiano 100%

Fiano di Avellino DOCG Lapio 2011- Cantine San Paolo
Fiano 100%

Fiano di Avellino DOCG 2010 – Tenute Sarno 1860
Fiano 100%

Fiano di Avellino DOCG Pietramara Etichetta Bianca 2010 – I Favati
Fiano 100%

Fiano di Avellino DOCG Montefredane 2011- Cantine San Paolo
Fiano 100%

Salento IGT Amure 2011 – Tenute Eméra
Fiano 85% - Chardonnay 15%

Sito Web dell’enologo Vincenzo Mercurio: http://www.vincenzomercurio.com/

Le foto della serata sono sul Blog AIS Napoli al seguente link:
http://www.aisnapoli.it/2012/06/04/7x7-fiano-con-vincenzo-mercurio/
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