domenica 29 dicembre 2013

Appunti di enologia: Trattamenti e correzioni del mosto

Foto presa dal Web

Esistono diversi trattamenti del mosto che permettono di mantenere o esaltare alcune sue caratteristiche, rendendolo più limpido e stabile:
- chiarificazione, per evitare torbidità;
- filtrazione e centrifugazione, per ottenere maggiore limpidezza;
- pastorizzazione, per eliminare microrganismi indesiderati;
- termocondizionamento.

La “chiarificazione” è ottenuta con l’addizione di sostanze chiarificanti (gelatina, caseina, gel di silice) ed è favorita dal raffreddamento, ottenuto mantenendo il mosto in serbatoi coibentati, a doppia parete, all’interno della quale circola una soluzione refrigerante; le basse temperature (6-10°) diminuiscono infatti la solubilità delle particelle solide e ne provocano la flocculazione e la precipitazione; si parla di “decantazione” quando questo processo avviene senza ausilio di sostanze chiarificanti.

Il trattamento più complesso è l’utilizzo di anidride solforosa (SO2) la quale:
- inibisce l’azione dei lieviti selvaggi e dei batteri, impedendo al vino di diventare aceto;
- ha proprietà antiossidanti e antiossidasiche;
- favorisce la chiarificazione del mosto facendo precipitare le fecce;
- favorisce la solubilizzazione di molte sostanze presenti nelle bucce;
A dosi elevate si ottiene il “mosto muto” (infermentescibile), perché i lieviti sono inibiti e quindi il mosto non ribolle più.

Vengono talvolta effettuate correzioni del mosto per supportare eventuali carenze.

Per la correzione del grado zuccherino, in quanto la legislazione italiana vieta l’aggiunta di zucchero (saccarosio), si ricorre per aumentarlo a tagli con mosti più ricchi di zucchero o all’addizione di mosto muto; nelle produzioni di qualità si utilizza il “mosto concentrato e rettificato” (MCR), ottenuto con la parziale evaporazione dell’acqua sottovuoto seguita da una successiva rettificazione, che non varia il profilo sensoriale del mosto al quale viene addizionato; l’eventuale riduzione del grado zuccherino si esegue attraverso tagli con mosti meno ricchi di zuccheri.

Per la correzione del grado di acidità, si ricorre all’addizione di acido tartarico per elevarla e all’addizione di sali  (carbonato di calcio, tartrato neutro, bicarbonato di potassio) per ridurla.

Per modificare colore, quantità di tannini e di estratti si ricorre a tagli con altri mosti o all’adozione di tecniche di concentrazione ed osmosi inversa.
Con l’osmosi inversa, resa possibile grazie all’applicazione di una particolare pressione sul mosto, molecole d’acqua in esso contenute passano attraverso la membrana semipermeabile nell’altra parte del contenitore dove c’è l’acqua; il mosto quindi risulterà più concentrato, ma non modificato sotto il profilo organolettico. 
Con i “concentratori con evaporatore a freddo sottovuoto spinto” si determina un’evaporazione (per depressione spinta) di acqua pura, a una temperatura mai superiore ai 22-24°C.
Si utilizzano anche "tannini enologici" (esogeni) per rinforzare l'azione naturale dei tannini del vino (endogeni).


Se hai trovato questo post interessante… dà un’occhiata al mio ebook “Nozioni di base sul vino”.


2 commenti:

  1. E dopo tutti questi trattamenti e correzioni si può ancora chiamare vino?
    "Per i prodotti di qualità si usa il MCR" mi pare una stronzata megagalattica!
    La legislazione in materia, più che assicurare la qualità, pare assicurare il portafoglio di produttori che non si fanno scrupoli a mettere in bottiglia una ricetta piu che del mosto d'uva rifermentato. Ho già studiato e imparato anch'io da tempo quello che hai scritto, ma ogni volta che lo rileggo mi si accappona la pelle.
    Vale la pena tutta questa chimica per scongiurare qualche profumo forte?
    Spero che prima o poi qualcuno riveda tutta questa robaccia.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Daniele, mi fa piacere questo tuo intervento... già Mario Soldati negli anni '60 lamentava la legislazione enoica italiana e queste "pratiche di cantina" ma, purtroppo, nel nostro "Bel Paese" i cambiamenti sostanziali sembrano aver tempi ben più lunghi rispetto, ad esempio, a quelli per la nascita di nuove DOC.
      Chissà perché...

      Elimina

Grazie per la visita.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...