giovedì 31 ottobre 2013

Orcia DOC Cenerentola 2005 Cinelli Colombini


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Sangiovese 65%, Foglia Tonda 35%
Maturazione:            12 mesi in botti di rovere.
Titolo alcol.:              14,5%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal colore rosso cupo, si presenta intenso al naso con sentori di frutta rossa concentrata, note tostate e un sottofondo balsamico.
Robusto all'assaggio, mostra una fitta e piuttosto decisa trama tannica e una discreta persistenza con ritorni fruttati e speziati.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.cinellicolombini.it/

mercoledì 30 ottobre 2013

Chianti Classico DOCG 2007 Fontodi


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Sangiovese
Maturazione:            12 mesi in barrique di Troncais e Allier.
Titolo alcol.:              14,5%
Fascia di prezzo:       14 euro
Giudizio Enoitaca:    3-4 anfore

Dal colore rosso rubino che sfuma nel granato, si presenta al naso con sentori fruttati e floreali insieme a lievi note tostate e di terra umida; dopo alcune rotazioni nel bicchiere, si fanno man mano strada sentori di tabacco e pepe.
All'assaggio è gustoso, fresco e dai tannini vellutati, di discreta persistenza e buona corrispondenza naso-bocca.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.fontodi.com

Chianti DOCG 2011 Ormanni


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Sangiovese 90%, Merlot 10%
Titolo alcol.:              14%
Fascia di prezzo:       €
Giudizio Enoitaca:    2-3 anfore

Dal colore rosso rubino delicato e vivace, si presenta al naso con nitidi sentori floreali e di frutta rossa fresca.
All'assaggio è fresco e di medio corpo, disimpegnato e di buona bevibilità.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.ormanni.it/

lunedì 28 ottobre 2013

Rossese di Dolceacqua Superiore DOC Poggio Pini 2007 Tenuta Anfosso


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Rossese
Titolo alcol.:              14,5%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Dal colore rosso granato un po' scarico, si presenta al naso etereo e con sentori di melograno e tabacco mentolato; fresco all’assaggio, ha un incedere elegante e un finale caratterizzato da bei ritorni balsamici.
Frutto di viti centenarie, è un vino che non conosce il legno e non subisce filtrazioni.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.tenutaanfosso.it


domenica 27 ottobre 2013

Baladin

La birra artigianale è tutta colpa di Teo.


Titolo:            Baladin. La birra artigianale è tutta colpa di Teo.
Autori:           Teo Musso, Marco Drago  
Editore:          Feltrinelli

Un tuffo nel mondo della birra artigianale italiana!
Questo libro racconta le avvincenti storie di Teo Musso e delle sue "folli" idee, partendo da un passato piuttosto recente, quando ancora in Italia mancava una legislazione brassicola specifica, per arrivare ai giorni nostri, quando capita di sederti al ristorante e ordinare birra anziché vino!

Al seguente link un mio post sul birrificio Baladin, che ringrazio per il libro:
http://enoitaca.blogspot.it/2013/10/birrificio-baladin.html 




Birrificio Baladin


Chi poteva mai pensare di aprire negli anni '90 un birrificio in un paesino delle Langhe?
Ci ha pensato Teo Musso! Personaggio eclettico, nella cui testa è un continuo ribollire di idee, vivide e originali come le sue birre, che a ritmo di una musica incalzante, sono riuscite a conquistare un pubblico sempre maggiore, spingendosi perfino alla conquista del Nuovo Mondo.


La passione di Teo per la birra, nata all’inizio come forma di protesta adolescenziale nei confronti del padre (viticoltore), inizia a prendere forma con l’apertura a Piozzo nel 1986 della birreria, chiamata Le Baladin, nome dal sapore orientale, che in francese antico significa "cantastorie", dove Teo organizza concerti e realizza anche un grande tendone da circo nel cortile.
All'inizio la birreria contava solo cinque birre alla spina ma, grazie alle incursioni di Teo in Belgio e in Germania, riesce a offrire man mano ai clienti anche un’ampia scelta di birre in bottiglia (oggi più di 200 etichette).


Oggigiorno in Italia si contano più di cinquecento birrifici artigianali, ma quando nel 1996, dopo diverse esperienze in Belgio, Teo decide di mettersi alla prova come produttore brassicolo, ce ne erano solo sette, che non sapevano, tra l’altro, della loro reciproca esistenza.
Con l’installazione dell’impianto di produzione giunto da Pipaix nello spodestato ex-garage della proprietaria di casa, adiacente alla birreria, inizia la storia della birra Baladin.


Nel suo birrificio Teo dà sfogo alla fantasia, provando combinazioni di svariati ingredienti; nascono così, ricercando materie prime di qualità, le birre Baladin, che si ritrovano oggi anche in ristoranti e pub in bottiglie simili a quelle che si usano per il vino.

Birre Puro Malto

La Super è la prima birra “emozionale” di Teo, che come dice “ha una nota di biscotto mandorlato, con piccola sfumatura di ananas, che ti fa proprio viaggiare attraverso le note del dolce, ti rincuora”.

La Leön, birra scura con note di cioccolato, è nata come birra di Natale (durante il periodo natalizio cambia etichetta e si chiama Nöel), ma per provocazione, a differenza delle birre di Natale belghe fortemente speziate e caratterizzate, non è speziata. Solo durante il periodo natalizio Teo caratterizza questa birra con un ingrediente segreto ogni anno diverso (come il caffè vietnamita, fave di cacao venezuelano, vaniglia del Madagascar, liquirizia calabrese, …)  

La Elixir, nata da lieviti che derivano da quelli utilizzati per gli “Islay Whisky”, è una birra ambrata dalle note di frutta e caramello.

Birre Speziate

La Isaac è stata creata da Teo nella stessa notte del giorno in cui è nato suo figlio, utilizzando arance mediterranee e un grano di sua produzione.

La Wayan, dal nome indonesiano della figlia che significa “prima nata”, è il frutto dell’immersione folle e maniacale di Teo nel mondo delle spezie; ottenuta da cinque cereali e ben nove spezie.

La Nora, nata come tributo alla madre dei suoi figli, è ottenuta da grano egizio, resine e zenzero.

Birre Riserva Teo Musso

Nella Cantina Baladin, un luogo fuori dal tempo che richiama i primi anni '60, avviene l’invecchiamento di birre in botti di rovere che provengono da alcuni tra i migliori produttori vinicoli italiani. Per Teo, nato nella terra dei vini, è “la definitiva riconciliazione con il padre perché è una stretta di mano tra vini e birre”.

La Luna,  prodotta con farro e orzo, invecchia in botti di vini bianchi.

La Terre, prodotta con riso "Nerone" e orzo, invecchia in botti di vini rossi.


Baladin produce oggi trenta tipi di birre e il messaggio che a Teo interessa trasmettere è che “la birra è un prodotto della terra”… un prodotto capace di emozionare esattamente come il vino!

Per saperne di più su Teo Musso e le sue passioni, ecco un libro interessante:

Sito Web del birrificio: http://www.baladin.it/




Givry 1er Cru La Grande Berge 2007 Domaine Ragot

Dall'inesauribile cantina di Alberto Fabbricini

Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Pinot Nero
Maturazione:            12-15 mesi in barrique (per il 30% 
nuove).
Titolo alcol.:              13%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

Dal vivace colore rosso granato, si presenta al naso con note animali (pelliccia), che cedono poi il passo a sentori di frutta fresca e sottobosco, note di incenso e spezie orientali; emergono infine cenni di spezie dolci e sfumature di caffè.
Succoso all'assaggio, presenta struttura discreta e tannini levigati; ben equilibrato nelle sue componenti, è di beva facile e gustosa, di buona persistenza e corrispondenza naso-bocca.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.domaine-ragot.com/

venerdì 25 ottobre 2013

Assaggi di ... Toscana

Enopanetteria "I Sapori della Tradizione", Melito di Napoli - 27 Ottobre 2013


Continua all'Enopanetteria il programma di appuntamenti domenicali volto all'assaggio dei vini delle principali zone d'Italia e del Mondo.

Un viaggio enoico che, ogni domenica mattina, vede protagonisti i vini di una determinata regione... e, ad accompagnare gli assaggi, le immancabili "pizze della tradizione" di Stefano Pagliuca.

Seconda tappa: la Toscana... in particolare le “colline del Chianti”, dove immerse tra viti, ulivi e cipressi, aziende agricole, la cui storia si intreccia con quella del luogo, danno sapore al fascino paesaggistico di questa regione.

Ecco i vini di questa domenica:
- Chianti DOCG 2011 Ormanni
- Chianti Classico DOCG 2007 Fontodi
- Chianti Classico DOCG Riserva 2006 Bucciarelli - Antico Podere Casanova

Ci sarà anche un quarto vino... dal nome fiabesco... 

mercoledì 23 ottobre 2013

Renosu Bianco Tenute Dettori


Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Vermentino, Moscato
Titolo alcol.:              13%
Fascia di prezzo:       11 euro
Giudizio Enoitaca:    2-3 anfore

Questo vino Triple "A", che non subisce alcun processo di chiarifica e filtrazione, si presenta nel bicchiere con un colore giallo paglierino scarico dai riflessi dorati; al naso, dopo un'iniziale esitazione, emergono sentori di uva spina, fragola e fiori gialli, via via più intensi.
All'assaggio la componente alcolica è ben bilanciata dall'acidità, che rende facile la beva, mentre la sapidità si fa più decisa su un finale un po' corto ma impreziosito da ritorni aromatici.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.tenutedettori.it/

lunedì 21 ottobre 2013

Isola dei Nuraghi IGT Alba Nora 2006 Feudi della Medusa


Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Chardonnay
Maturazione:            9 mesi in barrique.
Titolo alcol.:              14%
Fascia di prezzo:       19 euro
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal bel colore giallo dorato carico, presenta un naso intenso e complesso, con sentori minerali e di spezie dolci (vaniglia), note tostate, cenni di miele e fieno.
All'assaggio è pieno, rotondo e dai sontuosi ritorni speziati.

domenica 20 ottobre 2013

Cannonau di Sardegna DOC 2012 Pusole


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Cannonau
Vinificazione:            10 giorni di macerazione
Maturazione:            in acciaio; non filtrato.
Titolo alcol.:              13%
Fascia di prezzo:       14 euro
Giudizio Enoitaca:    3-4 anfore

Dal colore rosso rubino scarico e piuttosto trasparente, si presenta al naso con piacevoli sentori di fragola, ciliegia e rosa, cenni di geranio e radice di liquirizia.
Un vino facile da bere ma per nulla banale, immediato e dai tannini presenti ma non aggressivi.
Un Cannonau leggero ed elegante!


sabato 19 ottobre 2013

Gli Scarsi 2005 Giuseppe Ratto

Dall'inesauribile cantina di Alberto Fabbricini

Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Dolcetto
Vinificazione:            lunga macerazione a bassa temperatura.
Maturazione:            in barrique.
Titolo alcol.:              13,5%
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

Dal colore rosso granato carico, presenta un naso intenso e complesso, molto interessante, con sentori di terra e cespuglio, note animali e di erbe officinali; emergono infine cenni di china e tabacco.
All'assaggio è di struttura piuttosto discreta ma, allo stesso tempo, di grande bevibilità; il finale è lunghissimo con ritorni di erbe officinali, che invogliano a rientrare con il naso nel bicchiere per il piacere di perdersi ancora alla ricerca di sfumature... ogni volta diverse.

Del vignaiolo Pino Ratto ne parla Fiorenzo Sartore in un post... assolutamente da leggere!
http://vinotecaonline.blogspot.it/2007/07/fenomenologia-di-pino-ratto-e-di-quelli.html

venerdì 18 ottobre 2013

Assaggi di ... Sardegna

Enopanetteria "I Sapori della Tradizione", Melito di Napoli - 20 Ottobre 2013


All'Enopanetteria, da questa settimana, prende il via un programma di appuntamenti domenicali volto all'assaggio dei vini delle principali zone d'Italia e del Mondo.

Un viaggio enoico che, ogni domenica mattina, vedrà protagonisti i vini di una determinata regione... e, ad accompagnare gli assaggi, le immancabili "pizze della tradizione" di Stefano Pagliuca.

Prima tappa: la Sardegna... meravigliosa isola dalle bellezze naturali ancora intatte e custode di tradizioni e culture millenarie.

Ecco i vini di questa domenica (due bianchi e un rosso):
- Renosu Tenute Dettori
- Isola dei Nuraghi IGT Alba Nora 2006 Feudi della Medusa
- Cannonau di Sardegna DOC 2012 Pusole

"Si oisi binu in cuba, in Marzu puda" (Se vuoi il vino in botte, pota di Marzo). Proverbio sardo.

mercoledì 16 ottobre 2013

Appunti di viticoltura: Il ciclo della vite

Foto presa dal Web

La pianta della vite ha due cicli biologici (ciclo vitale e ciclo annuale).

Il ciclo vitale riguarda le varie età della pianta.


La dicitura vieille vigne, che si può trovare in etichetta, indica che il vino è stato ottenuto da viti di oltre 40 anni, che danno pochi frutti ma di grande qualità.

Il ciclo annuale di una vite è rappresentato dalle fasi che si succedono ogni anno e comprende un sottociclo vegetativo e un sottociclo produttivo.

Sottociclo Vegetativo  
pianto della vite
Marzo
fuoriuscita di goccioline di linfa nei punti nei quali si è effettuata la potatura
germogliamento
Aprile
le gemme si aprono, formano le foglioline e i germogli si allungano
agostamento
Agosto
maturazione del tralcio, che diventa marrone e legnoso
fase di riposo
fine Novembre Dicembre
defogliazione

Sottociclo Produttivo 
fioritura
Maggio – Giugno
i raspi si caricano di inflorescenza, con apertura dei fiori e fecondazione (formazione dei vinaccioli)
allegagione
Giugno – Luglio
sviluppo degli acini
invaiatura
Luglio – Agosto
la buccia si colora di giallo o blu



Se hai trovato questo post interessante… dà un’occhiata al mio ebook “Nozioni di base sul vino”.


lunedì 14 ottobre 2013

Langhe DOC Conteisa 2000 Gaja


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Nebbiolo 92%, Barbera 8%
Vinificazione:            circa 3 settimane di macerazione
Maturazione:            12 mesi in barrique, 12 mesi in botti grandi
Titolo alcol.:              14%
Fascia di prezzo:       €€€€€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

Dal prezioso rosso granato piuttosto compatto, presenta un naso complesso e avvolgente, con sentori di legno di sandalo, frutti di bosco, sottobosco e liquirizia; dopo alcune rotazioni nel bicchiere emergono anche note tostate.
All'assaggio è di grande struttura, i tannini delicatamente accarezzano la bocca, mentre la nota alcolica un po' sopra le righe (sintomo di un'annata calda) si smorza poi mangiando; il finale è persistente e dai bellissimi ritorni speziati e di sottobosco.

Il nome del vino richiama l'antica contesa che ci fu tra i comuni di La Morra e Barolo per il possesso dell'area di Cerequio.

Chambolle Musigny 1er Cru Les Baudes 1999 Sérafin Père & Fils


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Pinot Nero
Titolo alcol.:              13,5%
Fascia di prezzo:       €€€€€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

Dal lucente rosso granato piuttosto carico, presenta un naso ancora giovane e dinamico, dove a sentori floreali e di frutta rossa (fragola, ciliegia) subentrano venature di legno nobile sospinte da un lieve soffio di spezie orientali; emergono, infine, cenni di caffè.
All'assaggio è succoso e intenso, di grande struttura e bevibilità; vi è corrispondenza naso-bocca e nel complesso il vino dona una sensazione rilassante, appagante, capace di farti sentire in pace con te stesso.

domenica 13 ottobre 2013

Chateau Mornag 2006 Les Vignerons de Carthage


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Carignan, Syrah, Merlot
Titolo alcol.:              13%
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal colore rosso granato piuttosto carico, si presenta al naso con caldi sentori di frutta rossa matura (prugna) e note di sottobosco.
All'assaggio è ben equilibrato, di buona acidità e sapidità; mostra una trama tannica sottile e un finale finemente amarognolo.

Sito Web dell’Azienda Vitivinicola: http://www.vigneronsdecarthage.tn

Antichi rimedi per prevenire l'ubriachezza

Immagine presa dal Web

Bernardino Ramazzini, medico italiano, scrive nel 1700 il "De morbis artificum diatriba", opera che, oltre a dare uno spaccato della vita e delle conoscenze mediche di quei tempi, pone le basi dell'odierna Medicina del Lavoro, introducendo concetti innovativi come l'analisi dei rischi e delle condizioni lavorative e la relazione con le malattie da essi derivanti.

Per i suoi studi e il suo lavoro il Ramazzini si reca anche nella campagna modenese dove, "in quel tratto posto fra Secchia e Panaro, sono compresi vino e acquavite; una forte quantità di acquavite si produce al di qua e al di là del Po, e ogni anno si mandano migliaia di grandi botti a Venezia, o Milano e in altre città. In autunno va in scena uno spettacolo che merita d'esser visto: grandi cantine, enormi tini, lunghe file di botti, distillerie."
Il Ramazzini si sofferma allora su "le malattie dei vinificatori, dei birrai e dei distillatori di acquavite".

Durante le operazioni di vinificazione e distillazione, scrive il Ramazzini,  "quasi tutti si ubriacano" a causa della produzione di elevate concentrazioni di "vapori" e "anche le galline, gli altri volatili da cortile, i maiali e tutti gli animali che vivono in quei posti e si cibano delle vinacce calde versate dagli orci, diventano visibilmente ubriachi. I lavoratori, che svolgono quest'attività per molti mesi o per tutto l'inverno, sono costretti a stazionare in quegli ambienti, diventano letargici, deboli, macilenti, melanconici, hanno vertigini e poco appetito."
...
"E' verosimile che questi lavoratori siano colpiti dapprima, a livello della massa sanguigna, dalle particelle volatili del vino di cui è satura l'aria che respirano e che ciò provochi un processo fermentativo che passa poi agli spiriti animali. Tutti sanno quanto il vino sia affine al sangue e giustamente, come ci ricorda Plinio, Androcide, famoso per la sua sapienza, per trattenere Alessandro Magno dall'intemperanza gli ricordava, quando stava per bere il vino, "che egli beveva il sangue della terra". Di tale affinità risentono gli spiriti animali che si moltiplicano con tale abbondanza, per la presenza dello spirito del vino, da non poter più essere contenuti nel cervello; da ciò deriva il perturbamento generale di tutto l'organismo, come nella società delle api in cui nascono risse quando una generazione troppo numerosa accresce lo sciame. Sopravvengono così vertigini, intontimento, dolori alla testa, come se i vasi fossero tesi da un forte aumento della massa sanguigna e, alla fine, dal perturbamento di tutto l'organismo derivano magrezza, indebolimento delle forze ed altri disturbi, che generalmente sono meno gravi nelle persone assuefatte a questo lavoro, ma più gravi in quelli che lo fanno per la prima volta. Abraham Zacuth dice che un uomo di corte, ritiratosi in campagna ed entrato una volta per caso nella cantina, fu colpito dall'odore del vino, cadde a terra folgorato e spirò dopo poche ore."
...
"Quando ho a che fare con questi lavoratori, sia che siano ammalati, sia che vada io stesso sul loro posto di lavoro, cerco di persuaderli ad astenersi dal vino e ancor di più dall'acquavite e a diventare astemi, almeno per il tempo in cui svolgono quella attività; consiglio che, per quanto è possibile, allontanino il viso dai vapori che esalano dal vino, che si lavino di tanto in tanto la faccia con acqua fredda, che qualche volta escano fuori dalla cantina per respirare aria più pura. Quando quei lavoratori sono costretti a letto e perciò debbono abbandonare il loro lavoro, si devono prescrivere gli abituali rimedi efficaci contro l'ubriachezza e i disturbi che l'accompagnano."
...
"Plinio indica molti rimedi per prevenire l'ubriachezza, tutti molto conosciuti, come le mandorle amare, il cavolo e quasi tutte le cose dolci; a questi i moderni ne hanno aggiunti molti altri e Platter, nella sua Praxi medica, ce li emunera tutti fino alla noia. Quest'autore, commiserando la condizione dei suoi connazionali che avevano preso l'abitudine ritenuta civile di gareggiare nei conviti a chi beveva di più, nel suo trattato enumera una lunghissima serie di rimedi capaci di ritardare ed evitare l'ubriachezza, come l'assenzio, la ruta, il latte, polmone arrostito di animali, acqua e aceto, frutta acerba e, ancora, medicinali composti, come calmanti e varie altre misure che, se assunte prima, possono effettivamente preservare dall'ubriachezza.
Ai lavoratori che, per la loro misera condizione, non possono far uso di rimedi così ricercati, si dovranno somministrare quelli più semplici e che si trovano con facilità, come il cavolo, già da tanti secoli celebrato per la sua capacità di prevenire l'ubriachezza, il rafano e l'acqua mescolata con l'aceto che Platter chiama l'antidoto per eccellenza dell'ubriachezza."

sabato 12 ottobre 2013

Appunti di viticoltura: Cenni di storia e tecniche di diffusione della vite


Dalla “mezza luna” fertile del Medio Oriente, furono prima i Fenici e poi i Greci a diffondere la coltura della vite in tutto il bacino del Mediterraneo; in età imperiale, gli antichi Romani ne diffusero la coltura nel resto del continente europeo.


La vite è purtroppo soggetta ad alcune avversità che possono influire negativamente sulla produzione finale; queste avversità si possono così classificare:
- non parassitarie, il gelo invernale, le gelate primaverili, la grandine, la carenza e/o l’eccesso
  di minerali, siccità o eccesso idrico (asfissia radicale), erbicidi, ecc.;
- parassitarie, con malattie provocate da:
virus       (arricciamento, accartocciamento fogliare, suberosi corticale, legno riccio)
funghi     (peronospora, mal dell’esca, oidio)
animali   (ragnetti, tignole, fillossera, nematodi)


Alla fine del ‘800 le viti europee furono infestate dalla fillossera, insetto che vive a spese della vite succhiandole la linfa, proveniente dall’America e che portò alla distruzione di gran parte del vigneto europeo.
Per salvare le viti europee dalla scomparsa, si cominciò a reimpiantare le viti adottando la tecnica dell’innesto di “marza autoctona” europea (la marza è una porzione di un tralcio di un anno) o di una gemma (primordio di un nuovo asse vegetale, da cui possono avere origine foglie, rami e fiori) su radici di specie americana (portainnesto resistente alla fillossera); questa pratica è ancora in uso in tutte le regioni dove la fillossera imperversa.

     
Innesto a doppio spacco inglese e alla maiorchina

L’innesto è dato dall’unione di due pezzi di tralcio (uno dotato di almeno una gemma, l’altro dotato di apparato radicale); le tecniche di innesto più diffuse sono:
- a doppio spacco inglese (utilizzata nell’Italia del Centro/Nord): innesto realizzato al tavolo, ha il vantaggio di realizzare una precisissima unione dei due tralci;
- alla maiorchina (a gemma, utilizzato nell’Italia meridionale e insulare): realizzato direttamente nel vigneto, su un portainnesto già ben radicato.  


In alcune zone, che presentano caratteristiche tali da rendere difficile la vita alla fillossera (es. alta quota, terreni vulcanici, terreni sabbiosi), è ancora possibile piantare un vitigno senza ricorrere al portainnesto americano (tecnica per talea); in questo caso si parla di viti coltivate su “piede franco”.
La talea è un pezzo di tralcio di un anno dotato di almeno due gemme; piantato verticalmente nel terreno, emette dalla parte inferiore le radici e dalla parte superiore un germoglio.

Curiosità: in Cile barriere naturali, quali la Cordigliera delle Ande e il Pacifico, insieme al deserto dell’Atacama a nord e alla Terra del Fuoco a sud, proteggono il vigneto dalla fillossera, consentendo così alle viti di crescere su piede franco.


Se hai trovato questo post interessante… dà un’occhiata al mio ebook “Nozioni di base sul vino”.


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