giovedì 28 luglio 2016

La Raia: Azienda Agricola Biodinamica



 

 

Ci troviamo sulle colline dell'Alto Monferrato, verso il confine con la Liguria... qui, nel cuore del territorio del Gavi, l'azienda La Raia coltiva 42 ettari di vigneto seguendo i principi dell'agricoltura biodinamica... un modello di agricoltura che si rifà alla filosofia di Rudolf Steiner e che dà importanza all’equilibrio del suolo e alle forze energetiche stagionali, prevedendo nel rispetto dell’ambiente un limitatissimo uso di prodotti chimici integrati con estratti vegetali che tendono a rinforzare le piante e ad aumentarne le autodifese.

 

Essendo proprie di questa filosofia agricola il rispetto degli insetti utili ed il solo utilizzo di superfici vocate per la viticoltura, nei 180 ettari di quest'azienda troviamo, oltre ai vigneti, anche campi di cereali, pascoli, boschi di castagno, acacia e sambuco.

 

Quando nel 2003 la famiglia Rossi Cairo acquistò l'azienda, si legge nel sito aziendale che: "La prima azione è stata la riconversione della coltivazione delle viti: sovescio tra i filari, corno letame dinamizzato e stallatico per fertilizzare questo terreno marnoso, areazione profonda, assenza di pesticidi, modiche quantità di rame e di zolfo di cava spruzzate in determinati periodi dell'anno, potatura che segue la fase discendente della luna". A testimoniare la corretta applicazione dei principi biodinamici è la certificazione Demeter, ottenuta dall'azienda nel 2007.

 

A circa 400 metri sul livello del mare, impiantate su terreni calcarei e argillosi le viti delle uve autoctone Cortese e Barbera mostrano un'età che varia dai 9 ai 70 anni. Da queste uve l'azienda ottiene vini bianchi e rossi alquanto precisi ed affatto instabili, alcuni dei quali ho avuto modo di degustare:

 

 

 


Frutto di viti di età compresa tra i 9 e i 25 anni, si presenta nel bicchiere con un luminoso colore giallo paglierino scarico. Citrino al naso, dove a sfumature di erbe aromatiche si alternano note di frutta a polpa bianca ancora acerba. Fresco all'assaggio, mostra una grande sapidità ed un buon equilibrio gustativo, chiudendo con un finale piacevole ed affatto amarognolo.

 

 

 


Frutto di viti con un'età media di circa 60 anni, mostra un tenue colore giallo paglierino ed appare limpido come acqua di ruscello. Al naso esprime sentori di frutta a polpa bianca, erbe aromatiche su un sottofondo di note minerali, sfumature di miele e fiori di campo. Pieno all'assaggio, mostra buona struttura, freschezza e sapidità, nonché un finale lungo e leggermente ammandorlato.

 

 

 


Ottenuto da viti con età media di circa 15 anni ed esposizione verso sud. Rosso rubino con riflessi violacei, mostra al naso intensi sentori di amarena e fiori rossi, note di arbusti e pepe. Di grande freschezza all'assaggio, presenta discreta struttura e tannini non spigolosi... per un sorso piacevole e gustoso.

 

 

Società Agricola La Raia
Strada Monterotondo 79
Novi Ligure (AL)
tel. +39 0143 743685
skype +39 0143 743685
sito web: http://la-raia.it/
pagina fb: https://www.facebook.com/LaRaia.it

 

 

lunedì 25 luglio 2016

La "Festa del Baccanale" a Parete



Parete (CE) - 22, 23 e 24 Luglio 2016

 

Una tre giorni per celebrare il vino Asprinio organizzata dalla Pro Loco Parete.

 

 

 

Ci troviamo nel cuore dell'Agro Aversano, una terra un tempo disegnata dalle celebri "alberate", che fino agli anni '60 si estendevano su ben 16'000 ettari, ma che oggi ne coprono, purtroppo, meno di 200... come ci ha edotti al convegno, svoltosi sabato sera nella biblioteca comunale, il prof. Alfredo Oliva, presidente dell'associazione Mea Terra, alfiere e studioso delle tradizioni popolari e del patrimonio architettonico-agricolo locale.

 

Il prof. Alfredo Oliva e Vincenzo Pellegrino, presidente Pro Loco Parete
(Foto di Domenico Autiero) 
 

 

Un sistema di coltivazione della vite, quella "maritata" al pioppo, la cui vista desta stupore e meraviglia... così come traspare dalle parole di Mario Soldati: "Ma l'incanto delle vigne, così drappeggiate a lunghi e altissimi e folti festoni da un pioppo all'altro! Immense pareti di verzura, tese verticalmente: che il sole, attraversandole, trasforma in vasti arazzi luminosi, dai meravigliosi frastagli indecifrabili. E le contorsioni, gli intrichi, i grovigli dei rami, nella loro vegetale, apparentemente immota, vitalità, nei loro complicati abbracci intorno ai fusti diritti dei pioppi, hanno qualche cosa di mostruoso ed animalesco" (Vino al Vino. Primo viaggio. Autunno 1968).

 

Il prof. René Georges Maury (Foto di Domenico Autiero)
 

 

Una vista che non ha lasciato indifferente neanche il prof. René Georges Maury, geografo francese, che si recò in visita nell'Agro Aversano una quarantina di anni fa, negli anni '70, quando dopo aver assaggiato da Cantina Triunfo il vino Asprinio, ne rimase folgorato dalla sua "viperina" acidità... fu l'inizio di una storia d'amore! Ospite al convegno, ha raccontato con palpabile entusiasmo la storia passata e recente delle alberate aversane.

 


(Foto di Domenico Autiero) 
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Dalle parole siamo poi passati ai fatti :)

 

(Foto di Domenico Autiero)
 
 

 

Nella cornice di piazza Berlinguer, allestita per l'occasione con stand delle aziende vinicole e gastronomiche locali, ho avuto il piacere di condurre, insieme al sommelier Pasquale Russo, presidente dell'associazione Enodegustatori Campani, la degustazione di ben sette interpretazioni di Asprinio dei produttori Sagiomo, Magliulo, Martusciello, Caputo 1890, Masseria Campito e I Borboni... tutti vini caratterizzati al naso da tipiche note citirine e al palato dalla rinfrescante acidità. Vini dissetanti! Che ben si abbinano, oltre che alla mozzarella di bufala, alle nostre calde sere d'Estate.

 

 

 

Domenica sera si è svolta, invece, la "Gara del Vino Asprinio di Parete"... in cui i vini dei viticoltori locali sono stati valutati secondo una scheda predisposta per l'occasione dall'associazione "Enodegustatori Campani". Una gara volta a stimolare e valorizzare l'impegno di queste persone, che sinceramente ringrazio perché con la loro partecipazione hanno reso possibile questo evento... un evento dedicato al "grande piccolo vino" Asprinio, apprezzato sin dal Cinquecento per la sua grande acidità, così come racconta Sante Lancerio, bottigliere di Paolo III Farnese.

 

 

 

Oltre agli ottimi prodotti enogastronomici del luogo, anche tanta buona musica e spettacoli.... per un "festa" davvero ben riuscita, grazie soprattutto all'operosità della Pro Loco e della realtà politica locale, sempre più attenta a valorizzare il patrimonio storico, artistico ed enogastornomico di questo vivace comune dell'Agro Aversano.

 
 
 

 

sabato 9 luglio 2016

Il Greco di Tufo tra passato, presente e futuro



Enopanetteria "I Sapori della Tradizione" - 7 Luglio 2016

 

 

 

"Dobbiamo degustare un Greco di Tufo fatto a Tufo!" Dissi a fine serata ad alcuni amici con cui, qualche anno fa, iniziai il percorso per diventare sommelier.

 

Era uno dei nostri primi incontri di degustazione e ricordo che si discuteva di "mineralità"... un discorso non ancora concluso :)

 

Sono passati più di cinque anni da quella sera... ed in quel momento, quando mi rivolsi ai miei amici, mai avrei immaginato di organizzare nella stessa enoteca dove ci riunivamo (e dove ormai sono diventato di casa) una verticale con i vini di una della cantine più antiche d'Italia... una cantina che vanta una tradizione enoica di alcuni secoli... la cantina che ha di fatto dato vita al Greco di Tufo, ossia Cantine di Marzo.

 

Palazzo di Marzo (Fonte: www.cantinedimarzo.it)
 

 

E' da sapere, infatti, che a portare nel territorio di Tufo le prime viti di Greco, allora chiamato "Greco del Vesuvio" o "Greco di Somma",  fu Scipione di Marzo, costretto nel 1647 a lasciare il suo paese natale di San Paolo Belsito (vicino Nola) per sfuggire alla peste.

 

Cantine di Marzo (Fonte: www.cantinedimarzo.it)
 

 

I di Marzo con il passare del tempo divennero fra i più grandi proprietari terrieri della zona... e la loro cantina, dove ancora oggi vengono prodotti ed affinati i vini, è nelle grotte e nei cunicoli medievali scavati nel tufo delle mura di cinta del paese. Sopra la cantina, il palazzo fortificato di famiglia, mirabile esempio architettonico dell'epoca, domina il paese.  

 

Foto di Pasquale Russo
 

 

Sicché, in compagnia del simpaticissimo produttore, il Marchese Ferrante di Somma (discendente della famiglia di Marzo), abbiamo degustato quattro annate del Greco di Tufo "Franciscus"... così chiamato in onore di Francesco di Marzo che nel 1866, mentre era a caccia nelle sue terre, vide dei pastori bruciare delle pietre per riscaldarsi... si trattava di zolfo! Da qui, l'inizio di un'importante attività mineraria di zolfo naturale, che diede lavoro ad oltre 500 dipendenti fino agli inizi degli anni '80 del '900 quando le miniere si esaurirono.

 

 

 

Siamo partiti con il 2015... un vero fuoriclasse! Dal colore scintillante, dopo una breve sosta nel bicchiere risalivano con prepotenza al naso inebrianti note di erbe aromatiche, menta in particolare; di grande freschezza e gustosità all'assaggio, ha mostrato un finale davvero lungo e piacevole.

 

Abbiamo continuato poi con il 2011... il più interessante! Rispetto al vino precedente, si presentava rivestito di un colore dorato molto più intenso, che faceva da preludio alla sua grande consistenza gustativa; suadente al naso, mostrava sentori di miele e note di cera d'api su un sottofondo balsamico. All'assaggio un'acidità meno spigolosa, più smussata ma comunque ben presente, sospingeva un sorso piacevole... appagante!

 

Siamo passati, quindi, all'assaggio del 2010... che sembrava richiamare al naso le pietre di zolfo portate dal Marchese; al gusto era più affilato rispetto al vino precedente, nonché meno corposo... caratteristica intuibile anche dal colore più delicato.

 

Abbiamo degustato, infine, il 2009... che ha dato prova della resistenza offerta dal Greco all'ingiurie del tempo, mostrando un gusto ancora fresco e una buona sapidità.

 

Foto di Pasquale Russo
 

 

Quattro annate diverse, quattro vini differenti! Di sicuro, l'omologazione non è di casa a Cantine di Marzo :)

 

Quando, insieme a Pasquale Russo (presidente degli Enodegustatori Campani), decisi di organizzare quest'evento, lo intitolai "Il Greco di Tufo tra passato, presente e futuro"... Posso dire ora che il "passato" ha radici solide, il "presente" è soddisfacente ed il "futuro" sembra essere davvero promettente :)

 

 

Azienda Agricola di Marzo
Via Gaetano di Marzo, 2
83010 Tufo (AV)
Tel. 0825 998022
Email: info@cantinedimarzo.it
Sito web: http://www.cantinedimarzo.it/

 

 

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