venerdì 21 luglio 2017

Il report dell'evento "Wine Fitness: Greco di Tufo"


La sera del martedì 18 luglio, sulla fresca terrazza di un antico palazzo a corte, sito nel centro storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.




Il focus è stato fatto questa volta sul Greco di Tufo... una delle quattro DOCG della Campania.

I vini di questa denominazione sono prodotti in Irpinia (l'antica terra dei lupi) da uve Greco, ottenute da viti coltivate su terreni argilloso calcarei ricchi di zolfo. E' da sapere che a portare nel territorio di Tufo le prime viti di Greco, allora chiamato "Greco del Vesuvio" o "Greco di Somma",  fu Scipione di Marzo, costretto nel 1647 a lasciare il suo paese natale di San Paolo Belsito (vicino Nola) per sfuggire alla peste. Nei territori di Tufo e degli altri comuni circostanti questo vitigno ha poi trovato la sua zona d'elezione. I di Marzo con il passare del tempo divennero fra i più grandi proprietari terrieri della zona... e la loro cantina, dove ancora oggi vengono prodotti ed affinati i vini, è nelle grotte e nei cunicoli medievali scavati nel tufo delle mura di cinta del paese. Sopra la cantina, il palazzo fortificato di famiglia, mirabile esempio architettonico dell'epoca, domina il paese.

L'anno scorso, l'associazione "Enodegustatori Campani" organizzò una serata di degustazione dedicata proprio a Cantine di Marzo; sicché, in compagnia del simpaticissimo produttore, il Marchese Ferrante di Somma (discendente della famiglia di Marzo), abbiamo avuto modo di degustare quattro annate del Greco di Tufo "Franciscus"... così chiamato in onore di Francesco di Marzo che nel 1866, mentre era a caccia nelle sue terre, vide dei pastori bruciare delle pietre per riscaldarsi... si trattava di zolfo! Da qui, l'inizio di un'importante attività mineraria di zolfo naturale, che diede lavoro ad oltre 500 persone fino agli inizi degli anni '80 del '900 quando le miniere si esaurirono.

In questa serata abbiamo voluto, invece, dare spazio ad altre cantine della zona, attraverso l'assaggio di sei superbe bottiglie.

Ad aprire le danze è stato un vino prodotto nel territorio del comune di Tufo; si tratta del Greco di Tufo 2015 "Miniere" di Cantine dell'Angelo, azienda di proprietà della famiglia Muto, giunta con Angelo alla terza generazione di viticoltori. Si tratta di un vino ricco al naso e al gusto, intenso e persistente... ma che necessita di un po' di tempo per aprirsi al meglio nel bicchiere. Tale vino è ottenuto da viti coltivate con metodi agricoli a basso impatto ambientale su suoli ricchissimi di zolfo... i vigneti nascono, infatti, su una parte di un'antica miniera.

Secondo vino in degustazione è stato il Greco di Tufo 2015 dell'azienda Amarano che, sita a Montefredane in contrada Torre, si avvale della consulenza dell'enologo Carmine Valentino. Questo vino è apparso più immediato rispetto al precedente, mostrando al naso sentori più freschi, di frutta tropicale e a polpa bianca, e al gusto un corpo più slanciato e spigoloso.

Ha fatto poi seguito l'assaggio del Greco di Tufo 2015 di Pietracupa, azienda di Sabino Loffredo sita a Montefredane in contrada Vadiaperti. Questo vino, ottenuto da viti dislocate tra i 400 e i 550 metri sul livello del mare, sosta otto mesi sui lieviti ed è prodotto in circa 12'000 bottiglie l'anno... una garanzia!

Quarto vino in degustazione è stato il Greco di Tufo 2014 "4 20 Quattro Venti" dell'azienda Petilia, il cui nome significa "piccola patria" e riprende il toponimo di un accampamento greco che sorgeva in antichità proprio a Campofiorito, località di Altavilla Irpinia dove è sita l'azienda. Questo vino, ottenuto da viti adagiate a 600 metri sul livello del mare, sulla mansarda dell'areale della DOCG, si è mostrato in forma stupenda, regalando al naso note citrine, sentori di fiori bianchi e di erbe aromatiche, e presentando al palato un corpo affilato, caratterizzato da una spiccata acidità e da una sapidità quasi graffiante.

E' stata poi la volta del Greco di Tufo 2013 "Tornante" dell'azienda Traerte, il cui nome significa "tra le strade di montagna"; quest'azienda di recente fondazione (2011), sita a Montefredane in contrada Vadiaperti, si avvale della grandissima esperienza di Raffaele Torisi. Il vino in questione rappresenta, a mio modesto parere, una delle più superbe espressioni di Greco mai assaggiate! Prodotto in sole 2'000 bottiglie l'anno, mostra grande complessità al naso, dove si apprezzano in particolare note di miele di eucalipto su un lieve sottofondo fumé, ed un gusto estremamente gradevole e persistente... un vero nettare!

Infine, abbiamo degustato il Greco di Tufo 2009 "pietra rosa" della cantina Di Prisco che, sita a Fontanarosa (piccolissimo paese dell'Irpinia molto vicino a Taurasi), si avvale della consulenza dell'enologo Carmine Valentino. Questo vino, ottenuto da uve raccolte tardivamente da viti coltivate fino a 650 metri sul livello del mare nel vigneto di Montefusco, resta sulle fecce grosse per circa 90 giorni e poi per altri 90 sulle fecce fini ed ha dato prova di come il Greco sappia ben resistere alle ingiurie del tempo, assumendo con gli anni complessità.


Sempre un grande ringraziamento a Pierpaolo e Mena Damiano, aspiranti Sommelier Enodegustatori, per la gentile e calorosa ospitalità.


Per restare aggiornati sui prossimi eventi dell'associazione "Enodegustatori Campani" seguite il sito e la pagina facebook.

Grazie e alla prossima!







sabato 1 luglio 2017

Il report dell'evento "Wine Fitness: Il Fiano del Cilento"


La sera del giovedì 29 giugno, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli, si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.


Il focus è stato fatto questa volta sui vini prodotti nel Cilento a partire da uve Fiano.

Siamo nella parte meridionale della Campania, in provincia di Salerno, in una terra ricca di storia, così come testimoniato dal Parco Archeologico di Paestum, e di bellezze naturali, fonte d'ispirazione da sempre per poeti e cantori; una terra la cui descrizione voglio lasciare proprio ad una poesia tratta dal sito dell'azienda Viticoltori De Conciliis:

Questa terra...

Insritta tra i monti e il mare
talvolta trasale di luce
talvolta è intrisa d'ombra

s'inerpica su colline di macchia,
trame complicate di rocce indecifrabili,
e improvvisamente si apre al mare
nell'azzurro incontro con il cielo

L'occhio di chi arriva o di chi va via
volge alla meraviglia
talvolta all'inganno
mai alla noia...

In questa vasta terra, che si estende da Agropoli a Sapri, su terreni argilloso calcarei si coltiva già da alcuni decenni il Fiano, antichissimo vitigno a bacca bianca, che trova la sua terra d'elezione in Irpinia, dove dà vita a una delle quattro DOCG della Campania, ma che sa dare emozioni anche quando coltivato altrove, così come testimoniato dalle bottiglie cilentane degustate.

Ad aprire le danze è stato il "Donnaluna" 2016 dell'aziendaViticoltori De Conciliis, marchio storico della viticoltura cilentana, che a Prignano Cilento coltiva ben 21 ettari secondi i principi dell'agricoltura biologica. Prodotto in circa 20'000 bottiglie l'anno, questo Fiano, non filtrato e maturato in solo acciaio, ha mostrato un naso delicato che, con sentori appena accennati di fiori e frutta a polpa bianca, fa da contraltare ad un sorso piuttosto strutturato.

E' stato poi servito il "Kràtos" 2016 dell'azienda di Luigi Maffini che, sita a Giungano, coltiva 15 ettari di vigneto anch'essa secondo i principi dell'agricoltura biologica, ottenendo ogni anno circa 100'000 bottiglie, sulle cui etichette compare lo scenario del golfo di Punta Liscosa. Questo Fiano, il cui nome in greco antico vuol significare "forza", "potere", si ottiene da viti adagiate su dolci colline affacciate sul mare nel territorio del comune di Castellabate... a mio modesto parere è davvero un gran bel vino: ricco di profumi al naso (frutta esotica, menta, note minerali) ed appagante al gusto.

A seguire, abbiamo degustato "Heraion" 2016 dell'azienda I Vini del Cavaliere, che vede i suoi 4 ettari vitati nell'area del Parco Nazionale del Cilento, a Capaccio Paestum, e che vuole omaggiare nel nome il nonno di Giovanni Cuomo (attuale proprietario), ossia il Cavaliere Francesco. Questo Fiano, prodotto in sole 7'000 bottiglie l'anno, matura in solo acciaio ed esprime al naso intensi sentori di frutta esotica, banana in particolare, cui seguono note di erbe aromatiche e frutta secca, mentre al gusto appare pieno e ben strutturato.

E' stato poi la volta del "Tresinus" 2015 dell'azienda San Giovanni, fondata da Mario Corrado e Ida Budetta... due professionisti che hanno deciso di cambiare vita e trasferirsi dalla città di Salerno a Punta Tresino di Castellabate, scommettendo così su una impervia proprietà acquista alla fine degli anni '70 dal padre di Mario. E nel degustare questo Fiano, prodotto in sole 3'000 bottiglie l'anno, mi vien da dire che la scommessa è vinta! Si tratta, infatti, di un vino di rara finezza, dai sentori sussurrati e dalla sapidità struggente, marina. Una vera chicca!

Ultimo vino degustato è il Valentina 2016, prodotto da una delle aziende vitivinicole tra le più antiche del Cilento (basti pensare che il primo vigneto è stato impiantato nel 1938), oggi alla terza generazione di viticoltori; sita a Rutino, l'azienda di Alfonso Rotolo conta circa 7 ettari vitati che si spingono fino a 500 metri sul livello del mare. Questo Fiano, dedicato alla figlia, viene prodotto in sole 4'000 bottiglie l'anno dopo una breve sosta di pochi mesi in barrique; presenta un naso complesso ed un sorso equilibrato, dove l'importante componente alcolica (14%) è ben integrata nella struttura.

Un'altra piacevole serata trascorsa degustando gran belle bottiglie in buona compagnia... cosa volere di più?


Per restare aggiornati sui prossimi eventi dell'associazione "Enodegustatori Campani" seguite il sito e la pagina facebook.

Grazie e alla prossima!





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